Coscienza e Consapevolezza
Sii ciò che sei
Coscienza e Consapevolezza
Sebbene “consapevolezza” e “coscienza” vengano spesso usate come sinonimi, in realtà non hanno lo stesso significato. Fare confusione tra le due parole è un errore piuttosto comune. Il filosofo e matematico Blaise Pascal diceva che la coscienza è il miglior libro sulla moralità mai scritto, e non si sbagliava. Questa entità riguarda la capacità umana di sapere quali azioni, pensieri, parole e situazioni siano giuste e appropriate, e quali no.
“Cosa voglio dalla vita?”
La domanda più potente è:
“Cosa vuole la vita per me?”

Ci troviamo di fronte a una dualità: bene e male.
La consapevolezza di cui parlano i Maestri è il Sé o Dio.
La coscienza è personale, mentre la consapevolezza è impersonale.
Pertanto, si può essere più o meno coscienti, ma non si potrà mai essere più o meno consapevoli.
Tu sei consapevolezza, non è necessario conseguirla o coltivarla. La conoscenza relativa richiede un soggetto e un oggetto, mentre la consapevolezza del Sé è assoluta e non richiede oggetto.
Quando non c’è dualità, chi ricorda e chi viene ricordato?
Il Sé è perennemente presente.
Tutti vogliono conoscere il Sé. Di che genere d’aiuto si ha bisogno per conoscere se stessi?
Le persone vogliono vedere il Sé come qualcosa di nuovo, ma esso è eterno e rimane costantemente lo stesso. Il Sé non è luce, né oscurità. È semplicemente così com’è.
Non può essere definito. La migliore definizione è “Io sono quello che sono”.
Il Sé è certamente alla portata dell’esperienza diretta di tutti, ma non come lo si immagina.
È semplicemente così com’è.
Il portatore della nuova coscienza è qualcuno che ha iniziato a vivere una vita basata sull’essere, non più sulla mente. Si tratta di persone consapevoli di chi sono, che non cercheranno di convincerti ad abbracciare il loro credo, la loro religione o il loro gruppo, perché sono libere; semplicemente, si trovano al di sopra delle tempeste personali in cui quasi tutti, oggigiorno, sono schiacciati.
Tutto ciò che viene offerto, senza insistenza, lavorerà in voi secondo i suoi tempi, non secondo quelli che voi desiderate. E tutto questo lavoro avviene a un livello più profondo del vostro “conoscerlo”, iniziando a emanare silenziosamente da voi.
Semplicemente, come direbbe Gesù: “L’albero buono dà buoni frutti”. E così, qualcosa accade nella vostra vita: siete più leggeri; ciò che prima era fonte di pensieri e problemi, ora non lo è più. Semplicemente succede, e basta; non sapreste dire esattamente quando è accaduto o cosa sia cambiato, perché non date più importanza a queste cose. Vi trovate semplicemente oltre, ma non siete voi ad aver raggiunto questo stato, vi ci trovate, e paradossalmente, non è stato uno sforzo, ma è arrivato come un dono.
Quando questo inizia a vibrare veramente dentro di voi, al di là di ciò che credete, la vostra vita comincerà a diventare un servizio, un’offerta per gli altri. Letteralmente, avete iniziato a vivere la vera vita.
Non è tuo compito disintossicare le persone tossiche.
Il tuo compito è disintossicare la parte di te che risuona con la loro tossicità.