CORPO di DOLORE

Oggi vi parlerò del corpo di dolore. Si sente spesso parlare di corpo di dolore anche grazie ad un signore che ne parla molto nei suoi libri, Eckhart Tolle. È una buona denominazione da dare alla personalità che vive perennemente in uno stato d’animo negativo per lo più inconscio.

Il corpo di dolore emotivo è l’entità invisibile del dolore che si accumula durante il corso di tutta la vita. Questa “accumulazione” inizia con le esperienze dolorose dell’infanzia e ogni esperienza che ti porta dolore emotivo viene aggiunta alla raccolta.

Questo corpo non può essere visto, ovviamente, ma è “provato” dalla maggior parte degli esseri umani su questo pianeta. Se ne fa esperienza diretta, lo si vive nella propria vita e per la maggior parte delle persone è un processo inconsapevole, vale a dire che non si sa che accade. Tolle, dice che alcuni corpi di dolore sono odiosi ma relativamente innocui, come un bambino che non smette di piagnucolare.

Tuttavia, altri corpi di dolore possono essere viziosi e distruttivi: “Alcuni attaccheranno le persone intorno a te o vicino a te, mentre altri potrebbero attaccare te, il loro ospite”. I pensieri e i sentimenti che hai sulla tua vita diventano quindi profondamente negativi e autodistruttivi.

Vediamo un semplice esempio legato alla vita quotidiana di tanti di noi sulla creazione di un corpo di dolore.

Accadimento: il tuo partner ti ha tradito. Hai trovato dei messaggi chiarissimi sul suo cellulare e ti ha confessato tutto.
Shock emotivo: Stai malissimo.
Ti senti tradito, non apprezzato, pieno di rabbia e odio.
Stream di pensieri: pensi a come possa essere successo, da quanto tempo andava avanti, cosa abbia scatenato tutto.

Dopo poco tempo…

Reazione emotiva: Ti senti solo e provi ancora rabbia verso il partner e l’amante.
Non riesci ad accettare che sia finita.
Opinione: il tuo partner è un bastardo, uno schifoso ecc.

Dopo qualche tempo…

Umore: Ti isoli e sei giù. C’è depressione e poca voglia di stare con le persone.
Convinzione: Gli uomini o le donne sono stronzi.
Non sono abbastanza. Non mi vuole nessuno.

Dopo altro tempo

Stato d’animo: depressione, solitudine perenne, apatia.
Credenze: sarò solo per sempre. L’amore non esiste. La vita fa schifo.

Come vedi, in questo loop si scende sempre di più in una posizione di mancanza degenerativa fatta di malessere e credenze limitanti.
Ora, come riconoscere e uscire dal corpo di dolore?
Accorgersi del dolore e osservarlo è un passo indispensabile per iniziare a trasformarlo. Il dolore, infatti, non va respinto, non va combattuto, non va soffocato con inutili distrazioni. Il dolore va usato. Come? Cominciando a vederlo per quello che è: energia.

La prima cosa da fare è uscire dall’identificazione con il corpo di dolore, prendendo coscienza del tuo stato d’animo e osservando come si manifesta dentro di te. Sii consapevole che ogni espressione emotiva è solo energia che si muove.
Accoglilo, ma non nutrirlo: è la tua identificazione con la sua espressione che lo mantiene in vita. È come un bambino che fa i capricci!

Osservare il corpo di dolore vuol dire cominciare a scomporlo ed a renderlo più visibile.
Quando si può vedere l’emozione ed il pensiero come entità separate da se stessi, si diventa altro ed ha inizio il processo di risveglio.
Si intuisce anche che le cose che contano davvero (la bellezza, l’amore, la creatività, la gioia, la pace interiore) sorgono al di là della mente. Possiamo pian pianino, toccare e contattare quella “libertà”. Noi non siamo la nostra mente. Tutto questo trasformerà miracolosamente la nostra vita.

Trovi la riflessione anche a pag.88 e 89 di MARCA GIOIOSA & AMOROSA

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